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Qual è il legame tra il relitto del più drammatico naufragio del Mediterraneo e la protagonista del libro? Il primo si trasforma in un'installazione d'arte alla Biennale di Venezia; la seconda affronta, in una manciata di mesi, un lutto famigliare, un’inattesa separazione, un trasloco. Nel corso di un anno letteralmente straordinario, la traiettoria esistenziale della donna la porta e la riporta al cospetto della barca. La storia, narrata in una vibrante prima persona, parla di case e di cose, di perdite e di cadute. La protagonista si accorge della propria inadeguatezza di fronte alle asperità della vita, sentendosi calata in un tempo crudele, che nega il diritto alla tristezza quale componente di un patrimonio emotivo non negoziabile. La sola rinascita possibile, agli occhi della donna, passa attraverso l’accettazione delle umane tribolazioni, così come dei limiti e dei vuoti, in cerca di nuovi passi con cui riprendere il cammino