Recensioni :  Porte Chiuse - lettera ai genitori  - di Giovanna Tatò

 

BELLINI NEWS  - direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino  - 8/5/2023

 La scrittrice e giornalista Giovanna Tatò ha dato alle stampe da qualche mese il volume Porte chiuse. Lettera ai genitori, lavoro con il qualeintende ripercorrere le vite e la carriere di sua madre e di suo padre, due personaggi di spicco del mondo della cultura e della politica italiana che operarono fra gli anni '50 e gli anni '80: la direttrice d'orchestra ErminiaRomano (1921-1987), e uno dei dirigenti del Partito Comunista Italiano,Tonino Tatò (1921-1992).

La prima parte del volume (che si avvale pure di un breve contributo della musicologa Lucia Navarrini) è dedicato alla genitrice, uno dei primi direttori d'orchestra di sesso femminile della storia d'Italia assieme a Carmen Bulgarelli Campori e pochissime altre, ricostruendone studi e carriera artistica. Infatti Erminia Romano, dopo avere studiato pianoforte,si applicò con C. Pinelli, Vieri Tosatti e Luigi Nono all'armonia, alcontrappunto e alla composizione, perfezionandosi poi come pianistasotto la guida di Alfredo Casella. Compì anche approfonditi studi di direzione d'orchestra all'Accademia Musicale Chigiana di Siena con Paulvan Kempen, conseguendo alla fine nel 1957 il diploma del Corso Superiore di perfezionamento di direzione d'orchestra presso l'Accademia di Santa Cecilia con Fernando Previtali. In seguito diresse con successo in varie stagioni sinfoniche dell'Accademia della RAI e fu anche una valida insegnante al Conservatorio S. Cecilia di Roma di lettura della partitura e docente di storia della musica presso le università di Salerno e Roma.

La seconda parte del saggio è invece tutta dedicata al padre di cui l'intelligente scrittrice sintetizza in modo perfetto nell'introduzione la sua alta funzione umana e storica all'interno del PCI: “In quindici anni, dal 1969 al 1984, Tonino Tatò ha trasfuso tutto il suo patrimonio di cultura e di ideali nel lavoro accanto a Enrico Berlinguer, è stato non solo l'attento e rispettoso custode ma anche l'amplificatore dell'immagine pubblica del segretario del partito in cui credeva e in cui militava fin dal dopoguerra nonché il difensore abile e strategico del suo disegno politico…”. Infatti Tatò lasciò la Cgil e fu l'alter ego di Enrico Berlinguer per circa quindici anni, affiancandolo come capo della sua segreteria personale.

Il volume, edito a cura di Maurizio Vetri Editore di Enna, offre sicuramente un autentico spaccato storico, artistico e socio-politico dell'Italia che va dal dopoguerra agli anni '80 molto ricco e vivace, avvalendosi non solo di una cospicua messe di materiale grafico e iconografico riguardante le due figure di spicco della cultura e della politica italiana, ma anche di tutta una serie di lettere, articoli di giornali e documenti inediti riguardanti gli stessi, il loro lavoro e i loro rapporti con il sociale. Insomma un libro che si presenta come un valido, efficaceed illuminante contributo a circa un quarantennio di storia patria.

Giovanni Pasqualino



Fantastica Erminia  di Susanna Schimperna   - 07 Agosto 2023

Direttrice d'orchestra degli anni '60, la sua non è una sfida femminista: lei la parità dei fidiritti ce l’ha nel sangue, e tra questi l’urgenza e l’ovvietà di scegliere senza condizionamenti la propria strada, anche se difficilissima, osteggiata, a volte persino ridicolizzata

È il 7 agosto 1960, domenica. Sul Programma Nazionale della Radio, alle 17, va in onda il Concerto per orchestra di Ennio Moricone registrato dal vivo il 24 marzo precedente durante l’esecuzione in prima assoluta alla Fenice di Venezia. 

Stagione, giornata e ora assolutamente poco popolari, per un concerto radiofonico. D’altra parte, la critica non era stata clemente: «difficile quanto noioso», questo il giudizio del critico del Gazzettino che sintetizzava molti altri giudizi più articolati ma non meno duri. Però qualcosa in quell’esecuzione, anzi qualcuno, o più precisamente qualcuna era stata salvata: la direttrice d’orchestra, che insieme all’arpista Susanna Mildonian aveva regalato emozioni, trasmesso ’energia, fatto sussultare tutti quelli – non pochi – che per principio a una donna avrebbero volentieri negato il podio. 

Erminia è un caso unico in Italia e raro anche a livello internazionale. Nel 1969, quando il settimanale Oggi le dedica una lunga intervista dal titolo altisonante e provocatorio (oltreché sciocco: ma si sa che i titoli sono fatti per attrarre l’attenzione) “Gli uomini li comando a bacchetta”, non si contano più che una decina di direttrici d’orchestra nel mondo, quasi tutte nell’Unione Sovietica e Paesi dell’Est. 

Quella di Erminia non è una sfida femminista: lei la parità dei diritti, quelli conquistati e quelli ancora da conquistare, ce l’ha nel sangue, e tra questi l’urgenza e l’ovvietà di scegliere senza condizionamenti la propria strada, anche se difficilissima, osteggiata, a volte persino ridicolizzata. 

Ragazzina partigiana coraggiosa e piena di inventiva (portava messaggi e cibo nascosti in una manica…), arrestata dai nazisti, accreditata del grado di tenente colonnello dopo la guerra, consapevole di un grande talento musicale: di cosa avrebbe dovuto aver paura? slirtltsil:isrtrr?

Si diploma in pianoforte presso il prestigioso Conservatorio di Santa Cecilia, e va bene. Studia da autodidatta composizione e con Fernando Previtali direzione d’orchestra, e va ancora (quasi) bene. (si).Ma poi consegue, unica donna, il diploma del Corso di Perfezionamento di Direzione d’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, e pretende di dirigerla davvero, un’orchestra. No, non può andare bene. Quando suo padre, titolare di un prestigioso studio legale a Roma, capisce che per la figlia la musica non è soltanto un hobby, arriva allo scontro con la moglie, che invece appoggia la vocazione artistica della ragazza che si rifiuta di iscriversi all’università e preferisce frequentare il Conservatorio. 

Nel bel libro «Porte chiuse. Lettera ai genitori Erminia Romano - Tonino Tatò 1921-2021» (ed. Maurizio Vetri), la figlia Giovanna racconta di una donna sensibilissima ma con una determinazione fuori del comune. È innamorata e riamata ai massimi livelli dal marito, quel Tonino Tatò che ha sposato nel 1944 e che è stato tra i fondatori del Movimento dei cattolici comunisti e di Sinistra cristiana, quindi responsabile dell’ufficio stampa e del Centro studi della Cgil, e infine potente e coltissimo segretario e consigliere di Enrico Berlinguer. Un matrimonio che dovrebbe essere indissolubile, tanto è forte il legame, ma Erminia è fermamente decisa a non lasciarsi relegare nel ruolo di moglie, madre e casalinga, e il matrimonio si sfalderà per questo.

Giovanna e i suoi tre fratelli soffriranno molto: per le prolungate assenze della madre, per la separazione. Ma alla fine capiranno, e comunque andranno sempre a tutti i concerti diretti da questa sri.llfiir,rsrtttiirtiirttistoriginale e ammirata mamma, perlomeno a quelli in Italia. riilirt,rllliiItli.

«La mia bacchetta… costretta a muoversi in un’atmosfera di diffidenza, ironia e talvolta persino scetticismo» ricordava Erminia. Con una punta di divertimento: alla fine l’aveva spuntata lei, e proprio grazie a lei giovani e promettenti compositrici avevano potuto uscire dall’anonimato, le loro opere messe in cartellone, la loro musica ascoltata da un vasto pubblico e apprezzata. Tra le altre, ,Giulia Recli, Sandra Caratelli Surace. Erminia era persino riuscita a organizzare un concerto, trasmesso dalla Tv, interamente basato su opere composte da donne. Si parla degli anni '60. Fatti e non chiacchiere. Fantastica Erminia.


 AMADEUS dicembre 2023  - Autore: Piero Mioli

C'è molta carne al fuoco, in quello che potrebbe sembrare solo un memoriale di famiglia. L'autrice, giornalista di lunga militanza tra Rai e pubblicistica, aveva due genitori molti speciali, la musicista Erminia Romano e il politico Tonino Tatò. Partigiani entrambi, lei divenne insigne direttrice d'orchestra e lui politico a tempo pieno. Lui "braccio destro" di Berlinguer ma non solo, da bravo "cattocomunista" di tanta modestia quanta progettualità; e lei strenua apologeta della musica contemporanea e al femminile. È proprio questo "non solo" che ha persuaso Giovanna a scrivere dei genitori: la storia cronachistica del Novecento li ricorda molto, troppo par- zialmente. Ora giustizia è fatta, certe "porte chiuse" che i due personaggi "belli e potenti" secondo la figlia hanno trovato in vita si sono dischiuse almeno sulla carta: Erminia non è più una donna che ha fatto un mestiere da uomo e Tonino è anche colui che ha tentato un "compromesso storico" troppo leale per potersi mettere in atto.

Fonti del libro: ricordi di famiglia e molto materiale giornalistico. Se tutti i figli di brava gente avessero questa buona volontà. (Piero Mioli)

Porte Chiuse” di Giovanna Tatò  - Di Media Duemila  -1 Giugno 2023

Questa settimana segnaliamo il libro di Giovanna Tatò, Porte chiuse. Lettera ai genitori. Erminia Romano – Tonino Tatò. 1921-2021 che sarà presentato martedì 6 giugno alle ore 17 a Palazzo Valentini, Roma.

La storia familiare di Erminia Romano e Tonino Tatò si intreccia con le vicende politiche e culturali del nostro Paese, che toccano destra, sinistra e in certa misura anche i nostri destini personali. Erminia, una delle prime direttrici d’orchestra donne in Italia, e Antonio, l’uomo più vicino a Berlinguer, raccontati dalla figlia Giovanna.