Secondo classificato
per la saggistica al Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana, XI Edizione

COLLANA: SAGGI


Autrice: Giovanna Tatò 

Copertina: Studio Maurizio Vetri 


Formato: 15x21 cm - brossura - 224 pagine 

Prima edizione: Marzo 2023

isbn 979-12-81306-06-6 

Prezzo di copertina: Euro 18,00


Presentazione

 

È un testo composito: narrativa, galleria fotografica, assaggi di analisi specialistiche, bibliografia e indice dei nomi.

In forma di “Lettera ai genitori”, nella parte narrativa l’autrice si rivolge a sua madre Erminia Romano, direttore d’orchestra dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, e a suo padre Tonino Tatò, conosciuto soprattutto come “braccio destro” di Enrico Berlinguer. Narra di loro con gli occhi ammirati di figlia e con l’esperienza complessa di donna. L’intento molteplice è quello di puntare un faro sulle esistenze professionali di queste due personalità di spicco per ridare loro qualcosa di dovuto che è mancato, per riparare torti inflitti dal comune modo di pensare e di agire propri degli anni in cui hanno vissuto e nettare in qualche modo le loro vite da fraintendimenti subiti per l’applicazione di facili clichés e pregiudizi. Last but not least, suscitare l’interesse di studiosi nei settori di competenza: da un lato la musicologia per Erminia Romano e dall’altro la storiografia moderna per Tonino Tatò.

Dallo sguardo su queste due vite scaturisce uno spaccato storico che le attraversa dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, un periodo molto denso di svolte per il nostro Paese appena uscito dalla Seconda guerra mondiale e ricco di eventi anche inquietanti ma a tratti lampeggiano squarci sugli aspetti privati, sull’interiorità dei sentimenti che spesso guidano gli atti che poi tutti vedranno.

La musicologa Lucia Navarrini offre qui un primo illuminante studio della direzione d’orchestra e della personalità artistica di Erminia Romano mentre la stessa Giovanna Tatò ha raccolto degli spunti per una ricerca storiografica sul padre, una figura di cui, come si augura Leopoldo Elia, «uno storico di domani sappia prenderne le misure in senso giusto, senza essere deviato da polemiche toppo contingenti» (Dossier Tonino Tatò, Agenzia giornalistica DIRE, 21 novembre 1992). 

L’ingiusta sottovalutazione da parte del tempo in cui vissero è vera soprattutto per Erminia Romano, direttore d’orchestra e musicista a tutto tondo per più di vent’anni ma in parte anche per Tonino Tatò, di cui è nota in prevalenza la partecipazione alla vita politica del nostro paese dal 1969 alla morte di Enrico Berlinguer nel 1984 (e proseguita dopo sebbene in forma meno diretta).

Sul M° Erminia Romano si può dire oggettivamente che esiste una documentazione edita scarsissima sul suo talento musicale e potremmo dire scarsa sulla quantità di registrazioni audio e video rispetto alla mole e all’intensità di quanto svolto da lei. Cominciò bambina di tre anni a suonare il pianoforte in cui si diplomò a pieni voti al Conservatorio di Santa Cecilia e, dopo l’interruzione della Seconda Guerra Mondiale che, ventenne, la vide partecipare alla Resistenza e alla vita politica degli anni successivi, riprese nei primi anni Cinquanta i suoi studi musicali specializzandosi nella direzione d’orchestra. La sua attività artistica non è rimasta circoscritta alla sola direzione d’orchestra, campo nel quale è in via di studio la qualità del segno da lei impresso, ma ha spaziato ampiamente nella ricerca musicale dimostrando anche una forte sensibilità per la musica a lei contemporanea, dedicandosi contemporaneamente al compimento di edizioni critiche di opere del passato e dedicandosi alla coltivazione dell’amore per la musica in molti modi tra i quali l’insegnamento universitario. 

Su Tonino Tatò esiste invece abbastanza documentazione, edita e inedita, ma è rilevante in quella edita una sostanziale operazione di dissociazione fra l’impegno politico di vent’anni della sua vita sindacale antecedente l’incontro con Enrico Berlinguer e l’impegno della sua vita politica accanto a Berlinguer e dopo, durato altri venti anni. Il testo ritrova il filo della continuità fra questi due periodi per aprire quella porta chiusa che li ha separati e colmare così il divario aperto da una dissociazione di lettura del personaggio Tonino Tatò tradottasi in carenza di comprensione profonda della sua personalità e del contributo politico e teoretico da lui dato allo sviluppo della società del suo tempo. 

Da segnalare due apporti eccezionali, nuovissimi e ricevuti durante la stesura di questo lavoro da due testimoni ancora viventi che hanno interagito con entrambi: la testimonianza del vescovo emerito di Ivrea mons. Luigi Bettazzi estensore della famosa Lettera aperta a Berlinguer del luglio 1976 sul dialogo fra cattolici e comunisti e la testimonianza della celebre pianista Marcella Crudeli che ha suonato in un famoso concerto diretto da Erminia Romano e replicato più volte dalla Rai. 

Interessante anche una recentissima acquisizione collocata in una nota a piè di pagina: la dichiarazione della popolare valletta di Mike Bongiorno, Sabina Ciuffini, che in una intervista rilasciata a un quotidiano ricorda una lettera di Berlinguer che nel 1977, all’apice della popolarità sua e del Pci, declinava la sua richiesta di venire intervistato da «Tv Sorrisi & Canzoni» perché “il mio Tatò dice di no”. 

Questo scritto avrebbe dovuto vedere la luce nel 2021 in occasione del centenario della nascita di entrambi avvenuta nel medesimo mese di novembre del 1921 ma la concomitanza di circostanze avverse ha consentito solo una commemorazione on line in due serate di approfondimento appositamente organizzate dall’Associazione Culturale Poeti solo Poeti.

 

 








L'autrice


Giovanna Tatò, scrittrice e giornalista professionista, nasce a Roma e vive in Umbria a San Gemini.

Ha iniziato il suo percorso giornalistico nel quotidiano «Il Gazzettino» di Venezia, città in cui si era trasferita per frequentare la facoltà universitaria di Ca’ Foscari e poi ha proseguito scrivendo per l’Ufficio Stampa della Rizzoli Editore a Milano, per l’Agenzia Giornalistica Italia a Roma (dove è diventata professionista) e per quotidiani e settimanali nazionali, tra cui «L’Espresso» di Livio Zanetti e «La Repubblica» di Eugenio Scalfari. Dopo una dozzina d’anni nella carta stampata, ha trascorso 22 anni alla Rai di Roma (RadioRai, TG3 Nazionale, RaiNews24). Nominata Inviato Speciale ha fatto reportages da molte parti del mondo, in particolare dalla Germania durante la Caduta del Muro di Berlino e il successivo processo di unificazione. È stata anche alla “macchina” del telegiornale producendo e conducendo edizioni e rubriche, tra cui, a notte fonda e in diretta, la Rassegna Stampa Internazionale con le prime pagine dei quotidiani esteri appena usciti.

Ha pubblicato nel 2018 il romanzo «Gerusalemme-La Verità delle stelle» riconosciuto nella cinquina vincente del Premio Letterario “Città di Sarzana” 2019 per la Narrativa e presentato a Roma, (Palazzo delle Esposizioni, Libreria del Viaggiatore), Sarzana, Spoleto, La Spezia, Terni. Alcuni suoi racconti appaiono in raccolte antologiche (Giulio Perrone Editore 2022 “Estate in cento parole”, Laura Capone Editore 2019, Collana “I Cigni”) e sul web (www.poetitralestelle), alcune poesie sulla sua Pagina Facebook.

È attiva sui social: FB (profilo e Pagina Autrice), Instagram, YouTube, ha un sito web intitolato a proprio nome.

Conosce quattro lingue moderne oltre il latino classico e il greco antico. Nel 2016 ha seguito un corso di sanscrito con il linguista Jacopo Nuti e recentemente ha ripreso i suoi studi di pianoforte con il M° Virna Liurni, che ha ideato il “San Gemini Classic Festival” e ne è direttore artistico. Nel giugno 2022 ha partecipato con successo ad una Masterclass con il M° Piernarciso Masi ricevendo un lusinghiero attestato.

Ha sempre coltivato in privato lo studio di testi sacri antichi.