VINCITORE DEL PREMIO DELLA GIURIA XI EDIZIONE 2023 CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA E NARRATIVA "LE GRAZIE - PORTOVENERE LA BAIA DELL'ARTE"

COLLANA: NARRATIVA

Autrice: Marta Riotti Calvi


Formato: 15x21 cm - brossura  - 216 pagg

isbn 979-12-81306-05-9

Prima edizione: marzo 2023

Prezzo di copertina: Euro 16,00


Presentazione

 

Due note di invito alla lettura 

Con Le balorde pensanti Marta Riotti Calvi dà seguito a La via dei platani porta al mare. Consegna al lettore un testo assai articolato intriso di storia reale, sociologia e psicoanalisi, realtà rifiutate e sogni mai archiviati, oppone intelligenze femminili perspicaci al passivo torpore, il recupero salvifico del sé alla spettrale disperazione. Sparge tocchi d’ironia su bislacche marionette guidate talvolta da pupari scaltri e, con ferrea volontà di riscatto, castigat ridendo mores. Buio e luce si alternano sui volti dei suoi personaggi dal sapore pirandelliano, come l’ombra e il sole nella macchia ligure; gli occhi delle protagoniste Bianca e Agata parlano i linguaggi della giovinezza e della maturità; nel serrato scambio di sguardi, pensieri e parole creano inattese, fluide alchimie. Decodificano segreti, vite, eventi, nei battiti del tempo o fuori dalla sua scansione porgono sapida conoscenza e aiuto. All’inizio di ogni capitolo si erge il terzo occhio vigile, deus ex machina imparziale e oggettivo, narratore pacato che agevola il lettore e lo immette nel misterioso metaforico bosco, nel percorso non tracciato e impervio del complesso guazzabuglio dell’animo umano. L’Autrice vi sguinzaglia il suo fiuto sensoriale e introspettivo, penetra l’intimo disagio di chi ha sperimentato il tempo passato e presente, scandaglia personalità simili o antitetiche, scopre l’assurda dimensione del male e del dolore, chiede tregua e dissolvenza al caos che circuisce e distrugge l’humanitas e la pietas, s’impegna a perseguire l’unicità del bene. Sovente la forza erculea della volontà zampilla e agevola vie di fuga, come Minosse libero dal labirinto, come il naufrago proteso all’approdo. Le balorde pensanti conquista la consistenza di un grande affresco grazie alla vis creativa della sapiente scrittura, artefice di lucidi e analitici pensieri. L’Artista è fiduciosa dei suoi personaggi, li fa uscire sul proscenio, alcuni inondati di luce consolatoria e feconda, altri avvolti dall’ombra opaca di gretti e ciechi limiti, maschere di una società infida. Consapevole, tuttavia, che le esistenze mutano nel perenne divenire, insegna a non comprimerle in schemi inamovibili, fa percepire con raffinate, folgoranti intuizioni spazi di libertà e di sereno, estensibili a ciascuno di noi, a chi vive o gravita accanto. Non dobbiamo sminuire le sue anime nobili, né aspergere diironico dileggio, considerandole moderni, inconcludenti Don Chisciotte. In una società retrocessa e malata chi rifiuta l’omologazione appare diverso, ma brilla di luce propria e, pur tra limiti, contraddizioni e colpi bassi della sorte, cheto e silenzioso nella fase “pensante”, si mostra vivo e fecondo. Marta Riotti Calvi fa scorrere come un fiume in piena la Parola, ne sublima il valore, imprime alla cultura letteraria quel moto ascensionale che realizza Arte e Bellezza. Ripudia, al contrario, il vociare vacuo che la indigna, resta lontana dal chiacchiericcio che non la rappresenta. Sceglie piuttosto il rifugio nell’assolo del vento, nello stormire delle fronde, nei garruli voli, nel gorgoglio dell’acqua, nella meraviglia dei piccoli esseri del Creato, nell’infinita tavolozza dei colori stagionali. La fusione tra Natura e Parola si concentra sull’analisi psicologica spinta che non aggroviglia, ma scioglie nodosità, scava l’anima sino a farla sanguinare, le fornisce lo scatto di reni necessario a dare spazio al cogito ergo sum e consapevolezza della dimensione umana. Anche i Narcisi se purificati dall’io irrequieto e infelice, attraverso questo lungo processo, hanno nitido il primario nutrimento dell’anima, il significato dell’amore e dell’essere amati. Le balorde pensanti ci vengono incontro e sussurrano: scopriamo insieme chi siamo e che cosa vogliamo; dismessi i modelli artefatti, il malsano ipocrita perbenismo, i miti di un progresso in corsa sterile e spersonalizzante, sarà più facile il nostro cammino. 

I tredici capitoli, versatili grazie alle tipologie umane che si avvicendano, ci fanno conoscere Maddalena, Bianca, Maria Sole, il dottor Zeller, Agata e Maria, il professor Gaetano Goletta, don Andrea e Sua Eminenza… Esigono una lettura attenta che focalizzi gli anelli argomentativi del reale, della morte e della vita, del sogno, della sapienza raggiunta dopo paziente attesa ponderata, le scelte attive applicate al presente e al restante futuro, da vivere nella pienezza, indipendentemente dalla sua durata. Nulla viene proposto in modo dogmatico da chi scrive, è il pensiero deduttivo che convince, trascina e rigenera come quando, nelle pagine d’esordio, il riferimento alla dipartita di Maddalena, l’amatissima zia di Bianca, fa aprire gli occhi e richiama il bisogno di ripristinare la cultura della morte, vera base di partenza per coltivare la cultura della vita. La paura e la rimozione della prima hanno ceduto il passo al senso di onnipotenza inculcato dai falsi miti di una società liquida. Presenziare alla morte non solo è un atto d’amore, alla stregua della nascita, ma allontana da terribili conseguenze: il non vivere inseguendo con frenesia l’illusione dell’immortalità oppure l’abbandonarsi a un’esistenza passiva, sprecata. Parimenti bere fino in fondo il calice del dolore che il destino ci riserva e metabolizzare può farci rinascere più forti e migliori, come lo scontro con il male e la sua conoscenza può fornire la chiave per scegliere che cosa essere o non essere. Infine, le memorie nell’accezione più ampia del termine, sono un’eredità preziosa da non disperdere: trasmesse da persona a persona attraverso la saggezza, le parole e le opere sapienti, sono formative, gratificano ma durano un tempo limitato; se raccontate nella pagina scritta, anche se ingiallita e consunta dalla polvere del tempo, sono destinate a lunga vita, a preservare l’universalità del loro messaggio. Tra la miriade di testi, su cui allunga la mano chi ama la lettura, la scelta del libro Le balorde pensanti collima con l’esortazione antica e attualissima di Seneca nell’epistola morale rivolta al discepolo Lucilio: ex pluribus quae legi aliquid apprehendo, ove il verbo apprendere indica ciò che viene assimilato e fatto proprio attraverso l’educazione tratta da altri. Nel presente, affini all’intento pedagogico che Marta Riotti Calvi riserva sempre ai giovani, sovvengono a titolo di singolo esempio le parole del cantautore Roberto Vecchioni in Sogna ragazzo sogna, dove insegnare a sognare non è aleatorio, ma si traduce nell’imparare a vivere, senza limiti d’età. Nessuna cesura, dunque, tra ieri e oggi se nobilissima è la letteratura.

Marisa Vigo, presidente di giuria del Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana






L'autrice


Marta Riotti Calvi è nata a Recco dove ha vissuto per diversi anni. Nel periodo di formazione ha vissuto a Genova attualmente vive a Ruta di Camogli.

Dopo la laurea in Lettere approfondisce Archivistica Paleografia latina e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Genova. Nel corso degli anni si specializza in tecniche didattiche di ambito psicologico comportamentale e dell’inclusione, nel 2021 con il percorso, già progetto europeo “Studi tecnici e storici di navigazione locale” si attesta tra i docenti innovatori nell’ambito del Premio De Mauro.

Docente da quasi trent’anni ha insegnato in ogni grado di istruzione e, attualmente, insegna lettere nella scuola secondaria superiore. Nel 2021 il suo libro “La via dei platani porta al mare” riceve una significativa recensione nella rivista letteraria genovese Xenia e si aggiudica il IX Premio Letterario Internazionale della città di Sarzana. Dopo Sarzana il terzo posto in Toscana al Premio Internazionale di Narrativa e Saggistica Il Delfino e il Primo Premio “S. Margherita Ligure -Franco Delpino 2022 Gente di Liguria.

Sempre dell’autrice è l’esperimento poetico della raccolta “Sedimenti minimi”.

Nell’ambito dei suoi studi ha realizzato l’indice de “Le opere e i giorni” rivista letteraria diretta da Mario Maria Martini nei primi decenni del Novecento e attualmente conservata nella Civica biblioteca Nicolò Cuneo di Camogli. Attraverso i suoi interessi, per la diffusione di pratiche educativo - didattiche innovative e per la valorizzazione del patrimonio ambientale e artistico ha collaborato con il Civico Museo Marinaro G.B. Ferrari, con l’Associazione che cura il centro museale degli ex Voto del Boschetto. Svolge funzioni di volontariato attivo presso diverse associazioni del territorio, ed è membro onorario dell’Associazione culturale “Poeti solo poeti poeti “della Città di Sarzana.

Insieme alla scrittura e allo studio della psicologia dell’educazione, coltiva approfondimenti di filosofia orientale, storia dell’esoterismo, pratiche meditative e yoga