Questo lavoro è frutto dell’Amore.
Dell’amore nato nel cuore di un ragazzino, cresciuto e maturato con la sua vita, diventato grande con lui e con lui salito in cielo troppo presto.
Pier Luigi e la Donna Nuova: quasi un sinonimo, una cosa sola, perché la Donna Nuova era parte integrante, importantissima ed insostituibile della sua vita e Pier Luigi è sempre stato presente in tutti gli accadimenti, gli eventi e le trasformazioni avvenute nel Collegio per più di 40 anni.
Il suo amore lo ha portato, appena liceale, a rovistare in tutti gli angoli più nascosti e polverosi di una chiesa ormai in abbandono, con trepidazione e speranza. La sua costanza è stata premiata con il ritrovamento, in una vecchia cassapanca, non aperta da secoli, di un tesoro: tante “carte”. Antichi manoscritti, atti, registri, ricevute, documenti, tutti gettati lì alla rinfusa. Molti di essi (i più importanti) vergati a mano in latino volgare, quasi incomprensibili, altri mutilati di pezzi, altri ancora illeggibili a causa dell’umidità e delle fauci del tempo. Con l’infinita pazienza e la passione che hanno sempre contraddistinto la sua personalità, Pierluigi li ha presi come fossero un dono della Provvidenza, li ha ordinati, catalogati, letti, tradotti e consegnati ai suoi confratelli presenti e futuri, perché potessero conoscere, apprezzare ed essere orgogliosi della loro storia e del loro glorioso passato.
Di seguito si vuol dare solo un piccolo saggio del suo immane lavoro: uno stralcio del testamento del sacerdote Don Pietro Butera, da lui interamente ricopiato e tradotto (immagine b).
Per rendere più facile la comprensione di quello che descriveva, si è spesso improvvisato architetto e disegnatore (immagine c e d). Le sue ricerche non si sono limitate al mero lavoro di archivista ma ha sempre cercato di conoscere il più possibile con tutti i mezzi a sua disposizione. Sfruttando la sua innata simpatia e la sua comunicativa ha ascoltato i confrati più anziani e tutti coloro che, in qualche modo, fossero stati vicini alle chiese del Collegio. Da questi colloqui sono emersi racconti, notizie, storie ed esperienze di un passato pieno di fascino che, come in un puzzle, hanno fatto emergere un quadro… il quadro che il lettore vedrà se continuerà la lettura di questo libro.
Questa opera non è stata scritta per la pubblicazione, ma come già detto, per essere tramandata ai confrati presenti e futuri; perciò forse al lettore potrà sembrare a tratti ripetitiva o forse mancante di piccole parti o ancora, in alcuni passi, fredda e schematica.
Noi abbiamo voluto che fosse conosciuta così come è nata, senza rimaneggiamenti o aggiunte di nessun tipo, se non quelli che egli stesso aveva apportato negli ultimi tempi della sua malattia: esempio ne sia la tabella degli amministratori.
Nell’augurarvi una buona lettura, vi lasciamo con una frase che lui amava ripetere:
“Tutti siamo utili, nessuno indispensabile.
La Donna Nuova va avanti da secoli, la sua storia ci insegna che è caduta e si è rialzata mille volte con il cambiare degli amministratori: ma gli uomini se ne vanno, Lei resta…”
Pier Luigi questa “storia” ha voluto scriverla.
Prefazione di Tina Greca Alessandra
